La storia di molti cocktail è legata quasi indissolubilmente a chi li inventa. All’atto di creazione in sé, nel corso degli anni si aggiungono alla narrazione diversi aneddoti che cercano di spiegare perché un certo cocktail è fatto con un ingrediente invece che con un altro, aggiungendo così un tocco leggendario alla sua preparazione.
Il Moscow Mule non è da meno. Ci troviamo nella cosmopolita New York dei primissimi anni ‘40. C’è un signore di nome John G. Martin, che in quegli anni presiedeva la Heublein Inc., azienda che stava tentando di introdurre nel mercato americano, con non poche difficoltà, la vodka Smirnoff.
Poi c’è un altro signore, Jack Morgan, proprietario del locale più famoso di Hollywood, il Saloon Cock’n’Bull, alle prese con il lancio del suo Ginger Beer, un drink a base di zenzero e birra.
Le invenzioni più fortunate nascono quasi sempre per caso, per una scintilla che a un certo punto si accende (o almeno così ci raccontano). La leggenda vuole che Mr. John G. Martin e Mr. Jack Morgan un bel giorno si siano incontrati nelle sale del Bar Chatham di New York City, o forse a Los Angeles nel locale di Morgan, non ci è dato saperlo con certezza. Ma tralasciamo i dettagli e ritorniamo ai due protagonisti.
Jack Morgan è al suo quarto bourbon della serata e ha in tasca una delle sue bottigliette di ginger beer. Come nei migliori western movies, le porte del bar si aprono ed entra il nostro secondo uomo. Mr. Martin che si interroga sul perché non riesce proprio a far piacere la vodka agli americani.
I due iniziano a parlare e dal loro confronto pare sia nata l’idea di mescolare la vodka di cui Martin era un esperto al Ginger Beer inventato da Morgan e di aggiungere anche un tocco di lime. Avevano così creato un nuovo long drink. Deciso come il gusto della vodka, fresco come una birra e speziato come lo zenzero.
Ma la storia non finisce qui. Chi conosce il Moscow Mule sa che viene servito in una tazza di rame. Anche questo particolare sembra derivare da una fortuita coincidenza. Ritorniamo nuovamente nel locale in cui i nostri protagonisti hanno appena inventato il nuovo cocktail. Ad ascoltare la loro conversazione c’è anche una giovane imprenditrice che, come i due signori seduti al tavolo, ha un problema da risolvere: smaltire uno stock di tazze mug con su stampato un asinello. <<Perché non preparate il vostro cocktail in una di queste tazze?>> Avrà proposto l’astuta imprenditrice.
E’ una versione affascinante che cerca di spiegare sia da dove derivi il nome del cocktail sia il perché ancora oggi venga servito in una tazza di rame.
Le ragioni però sembrano essere più di natura tecnica: il rame è un ottimo conduttore e si raffredda molto velocemente, inoltre l’interazione con il lime conferisce un gusto unico e particolare che contraddistingue il Moscow Mule.
Come tutte le leggende che si rispettino, non sapremo mai se l’incontro tra i nostri tre protagonisti sia avvenuto davvero in questi termini. Quello che è arrivato fino ai nostri giorni è però la ricetta originale di questo cocktail nato per caso:
- 4,5 cl Vodka
- 12 cl Ginger beer
- 0,5 cl Succo di lime fresco
- 1 fetta di lime
Procedimento:
- Combinare vodka e ginger beer
- Aggiungere il succo di lime
- Guarnire con una fettina di lime
- Servire in una tazza di cinque once di rame
E il gioco è fatto!